Intossicazione da monossido: le 9 cose che non bisogna mai dimenticare
È un nemico invisibile: non ha odore né colore, ma entrare in contatto con il monossido di carbonio può essere assolutamente letale. In Italia sono centinaia i morti ogni anno per intossicazione da questo pericoloso gas (le ultime statistiche parlano di circa 200 decessi), che di recente ha colpito anche nella nostra città, con il caso dell’imprenditore pugliese 54enne deceduto lo scorso 14 ottobre in via Trieste. Il monossido è capace di provocare la morte di una persona in buona salute nel giro di una decina di minuti. Tra i sintomi di intossicazione ci sono progressiva spossatezza, nausea, vomito, mal di testa. Spesso si attribuisce il malore ad altro (ad esempio ad un’intossicazione da cibo). L’unica possibilità di salvezza, se si ha la lucidità per farlo, è ventilare rapidamente il locale in cui ci si trova.
“All’arrivo della stagione fredda, con l’accensione dei riscaldamenti, torna fortemente il rischio legato al monossido di carbonio – a spiegarlo è il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Ravenna, l’ingegnere Pierpaolo Patrizietti -. Nel 2015 siamo intervenuti 5 volte, mentre nel 2016, finora, 3 volte”. “Il monossido, continua Patrizietti, viene liberato nell’ambiente a causa di una cattiva combustione. L’incidente può essere provocato sia dal fatto che non ci sia sufficiente aria perché avvenga una corretta combustione, sia per l’intasamento dei tubi di scarico dei fumi”.
Sul banco degli imputati, appunto, i mezzi con i quali riscaldiamo gli ambienti, quando non sono ben manutenuti: in particolare caldaie, camini, stufe a legna.
“Un tempo si avevano meno richieste di intervento per intossicazione da monossido, perché le case erano piene di spifferi. Oggi da porte e finestre non passa nulla – continua il comandante - e per di più c’è chi ottura con del cellophane anche la presa d’aria nel locale cucina. In queste condizioni i rischi aumentano”.
Ma quali sono i consigli per ridurre al minimo le possibilità di intossicazione? Ecco la check list stilata da Patrizietti
1. Far effettuare i controlli efficienza combustione
2. Far effettuare controlli sicurezza estesi alle canne fumarie
3. Evitare interventi da parte di persone non abilitate
4. Non otturare prese d’aria
5. Richiedere dichiarazione di conformità in occasione di ogni intervento fatto sull’impianto
6. Non accendere bracieri in locali non idonei (camere da letto)
7. Verificare il corretto funzionamento dei caminetti
8. Verificare la tenuta delle canne fumarie.
9. Attenzione alla progettazione e all’installazione: devono rispettare quanto previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di sicurezza
Per quanto riguarda il consiglio numero 2, esso è fondamentale anche per evitare incendi alle canne fumarie, frequentissimi nella stagione fredda. “Nella stagione invernale 2015-2016 il Comando dei Vigili del Fuoco di Ravenna ha effettuato numerosi interventi per incendio di canna fumaria nell’ambito del territorio provinciale di competenza – spiega Patrizietti - Per questo è molto importante che il camino sia pulito regolarmente: chi utilizza combustibili quali legna o pellet dovrà provvedere per una pulizia accurata almeno un volta l'anno.
La pulizia della canna fumaria dovrà essere eseguita sempre da persone specializzate evitando il ‘fai da te’, anche perché il personale qualificato potrà verificare l'integrità della canna fumaria stessa e segnalare eventuali screpolature o altri inconvenienti che potrebbero essere facili cause d'incendio o di fuoriuscita di fumo e gas tossici. Le canne fumarie per gli impianti termici a combustione gassosa e liquida – conclude il comandante - pur non essendo caratterizzate dalle problematiche sopradescritte, dovranno essere comunque oggetto della necessaria manutenzione”.
C. Nardi
[Articolo originale: Ravenna24ore.it - http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0073172-intossicazione-monossido-9-cose-che-non-bisogna-mai-dimenticare]
Caldaie: i consigli degli artigiani per mantenerle in sicurezza
Prevenzione, manutenzione e controlli periodici: sono queste le regole d’oro consigliate dagli artigiani della Cna di Roma, per evitare che le caldaie si trasformino in bombe a orologeria all’interno delle abitazioni.
Ecco il vademecum indirizzato alle famiglie e agli amministratori di condominio per conservare gli impianti termici in sicurezza.
1. Appuntamento con tecnico abilitato
Per le caldaie a gas, il controllo deve essere effettuato periodicamente, almeno due settimane prima rispetto all’arrivo dei primi freddi, rispettando il calendario previsto dal costruttore nel libretto di istruzioni e ricorrendo all’intervento di un tecnico abilitato.
2. Gli inconvenienti di un intervento d’emergenza
Senza prevenzione, la caldaia può andare in blocco, rendendo necessario un intervento urgente con l’inconveniente di restare senza riscaldamento e acqua calda, non reperire tempestivamente il manutentore e pagare salato l’intervento.
3. Check up.
I controlli devono riguardare:
- il livello dell’acqua;
- il funzionamento del termostato ambiente e la carica delle batterie;
- lo spurgo dell’aria presente nei radiatori.
4. Efficienza energetica
Una caldaia ‘sostenibile’ garantisce efficienza, meno emissioni inquinanti e bollette più leggere.
5. Sicurezza
Per la sicurezza delle abitazioni e l’incolumità degli abitanti è opportuno che:
- gli apparecchi di utilizzazione del gas siano installati in locali adeguatamente ventilati per consentire l’afflusso dell’aria per la combustione;
- gli apparecchi che garantiscono la fuoriuscita dei fumi della combustione siano raccordati a sistemi di scarico (camini, canne fumarie, ecc.) efficienti;
- siano sempre tenute sotto controllo perdite gas dai tubi
6. Tubi a regola d’arte
Ecco alcune importanti regole per la corretta manutenzione delle tubazioni:
- quelle in vista non devono essere utilizzate per appendervi panni o quant’altro;
- gli apparecchi fissi e quelli a incasso devono essere collegati all’impianto con un tubo metallico rigido e raccordi idonei, oppure con un tubo flessibile di acciaio inossidabile a parete continua, munito di estremità filettate;
- gli apparecchi mobili, non da incasso, possono essere collegati all’impianto del gas con uno speciale tubo flessibile in gomma;
- Il tubo non deve essere sottoposto a sforzi né collocato in posizioni che possano provocare deformazioni, rotture o surriscaldamento;
- il tubo in gomma deve essere sostituito almeno una volta ogni cinque anni, entro la data di scadenza stampigliata sul tubo stesso.
[Fonte: www.orizzontenergia.it]
Obbligo istallazione valvole termostatiche
Entro il 31.12.16 nei condomini con riscaldamento centralizzato si dovranno installare, su ogni termosifone, valvole termostatiche con contabilizzatori di calore.
Cosa sono le valvole termostatiche?
Le valvole termostatiche sono dei dispositivi meccanici di termoregolazione che, installati sui termosifoni, consentono una ripartizione del calore tra le varie stanze di un appartamento, escludendo automaticamente il termosifone una volta che abbia raggiunto la temperatura impostata, regolata su un valore compreso tra 0 e 5.
I contabilizzatori di calore sono invece dei dispositivi in grado di quantificare l'effettivo consumo energetico per ogni alloggio.
Quando scatta l'obbligo di installazione delle valvole termostatiche?
Dopo l'entrata in vigore lo scorso 15 ottobre del nuovo libretto d'impianto, una sorta di carta d'identità per impianti di riscaldamento e generatori di calore, ecco indicata dall'Europa una nuova scadenza da rispettare.
Il decreto legge 102/2014, di recepimento della direttiva 2012/27/Ue per l'efficienza energetica, impone entro il 31 dicembre 2016, a tutti gli italiani che abitano in condomini con riscaldamento centralizzato, di installare, su ciascun termosifone, delle valvole termostatiche con contabilizzatori di calore.
valvola termostaticaSono esclusi, quindi, da tale obbligo, i proprietari di immobili dotati di riscaldamento autonomo.
Un altro caso di esclusione riguarda gli immobili in cui siano presenti degli impedimenti tecnici, come un impianto radiante ormai obsoleto, troppo costoso e complesso da adeguare.
L'obbligo di installazione è già entrato in vigore alla fine della scorsa estate in Lombardia e in Piemonte, ma per il momento in queste regioni non sono previste sanzioni per chi non rispetti la scadenza. Esse scatteranno, come nel resto d'Italia, dopo il 31 dicembre 2016.
Lo scopo dell'Unione Europea è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati dal cosiddetto Protocollo 20 – 20 – 20: ottenere, entro il 2020, una diminuzione del 20% delle emissioni di CO2 in atmosfera e un aumento del 20% dell'utilizzo di fonti di energia rinnovabile.
Con l'installazione delle valvole termostatiche si prevede di raggiungere un risparmio nel consumo di combustibile compreso tra il 10% e il 30%.
Costi per l'installazione delle valvole termostatiche
Questi dispositivi consentono un risparmio economico ma la loro installazione ha dei costi abbastanza elevati. Inoltre, la mancata installazione entro i termini previsti prevede delle sanzioni salate.
Si stima che la spesa per l'installazione delle valvole costi in media 120 euro a calorifero, compreso il costo per l'adeguamento delle pompe di circolazione dell'impianto condominiale da portata fissa a portata variabile e lo sconto fiscale del 65% per interventi di efficientamento energetico.
L'adeguamento delle pompe di calore è un intervento indispensabile per non rendere nulli i vantaggi portati dalle valvole termostatiche.
Per fare un esempio, quindi, per un appartamento di 80 mq con 6 caloriferi, la spesa potrebbe aggirarsi sui 1.055 euro.
Ci sono vari marchi di valvole termostatiche con prezzi vantaggiosi e tecnologicamente avanzate, diversi esempi li trovate su questa pagina di Amazon.
valvola termostaticaChi non ottempera all'obbligo previsto potrà essere soggetto ad una sanzione pecuniaria compresa tra 500 e 2.500 euro, a seconda delle disposizioni previste dalle varie Regioni.
Con l'installazione delle valvole termostatiche dovrà esserci una modifica anche del regolamento condominiale e delle modalità di ripartizione delle spese per il riscaldamento.
Nei condomini con impianto centralizzato, infatti, le spese vengono ripartite in base ad una specifica tabella millesimale.
In futuro, invece, i reali consumi di ogni singolo appartamento dovranno essere calcolati in base a quanto risulta dalla lettura del contatore, mentre solo una piccola parte di spese residue, relative ai costi comuni e alle dispersioni di calore, sarà computata in base alle tabelle millesimali.
A guadagnarci saranno soprattutto gli alloggi situati ai piani intermedi, mentre quelli posti all'ultimo piano, al primo con pavimento a contatto con ambienti non riscaldati o quelli adiacenti ad alloggi disabitati e quindi non riscaldati, avranno consumi maggiori.
Per evitare una disparità di trattamento bisognerà inserire dei coefficienti di adeguamento nelle tabelle di ripartizione delle spese, che tengano conto di queste differenze.
L'adeguamento del regolamento di condominio comporterà, pertanto, anche il pagamento delle relative spese tecniche.
Alla luce di tutte queste spese appare quindi evidente come l'obbligo normativo rappresenti per molti cittadini un vero e proprio salasso.
Infatti, anche se le valvole promettono un risparmio sui consumi energetici, bisognerà attendere almeno 6 anni per ammortizzare la spesa.
Come ottimizzare l'utilizzo delle valvole termostatiche
Per ridurre i consumi e abbreviare i tempi di ammortizzazione della spesa è sufficiente cambiare alcune cattive abitudini consuete.
I fattori che contribuiscono maggiormente all'aumento dei consumi sono due: la temperatura della stanza e le dispersioni di calore dovute a spifferi o impianti obsoleti.
Se si abbassa la temperatura di un ambiente da 21°C a 20°C (come previsto dalla legge), è possibile ridurre i consumi del 7%, ottenendo un risparmio annuo di circa 84 euro.
[Fonte: http://www.lavorincasa.it/obbligo-installazione-valvole-termostatiche/]
Nuova etichettatura energetica per caldaie e pompe di calore
Dal 26 settembre 2015 nuova normativa su Etichetta Energetica e nuovi requisiti minimi di performance energetica per la libera circolazione in Europa di caldaie, pompe di calore, ed altri apparecchi e sistemi per il riscaldamento d'ambiente e la produzione di acqua calda sanitaria.
Cosa cambierà per i consumatori dal 26 settembre 2015
Ogni prodotto di climatizzazione invernale o scaldacqua (di una certa potenza) sarà accompagnato a partire dal 26 settembre 2015 da una nuova etichetta energetica che riporterà in modo chiaro le caratteristiche di efficienza, la potenza sonora ed altri parametri di confronto del prodotto.
L'etichetta energetica dovrà essere chiaramente esposta presso il punto vendita, sui siti internet, sul materiale promozionale, sui listini e su tutte le offerte commerciali.
Oltre alla modifica della normativa sull'etichettatura energetica, dal 26 settembre entreranno in vigore anche le nuove misure di Ecodesign che comporteranno la modifica dei requisiti minimi di performance energetica per la libera circolazione in Europa degli apparecchi e dei sistemi per il riscaldamento d'ambiente e la produzione di acqua calda sanitaria. Tali requisiti riguardano rendimento, emissioni inquinanti (NOx), rumorosità e dispersioni.
Leggi l'articolo completo su www.orizzontenergia.it
Avvelenamento da monossido di carbonio: un preoccupante fenomeno in costante aumento
Segnaliamo questo servizio del TG5, purtroppo sempre attuale, dove viene spiegato che gli incidenti e l'avvelenamento da monossido di carbonio nel 2015 sono stati in preoccupante aumento, anche su impianti di nuova generazione. Purtroppo il dato è veramente allarmante!
La causa, a detta del Comandante dei Vigili del Fuoco, è molto spesso la scarsa manutenzione o il controllo stesso eseguito in maniera superficiale o, aggiungiamo noi, eseguito da personale non abilitato o poco professionale. Purtroppo questo aumento di casi può dipendere della crisi, ma anche da una errata informazione che negli ultimi anni ha fatto credere ai più superficiali che le manutenzioni annuali degli impianti non fossero più necessarie.
Noi abbiamo sempre sostenuto che eseguire regolarmente la manutenzione, oltre che un obbligo, è una questione di buon senso e, questo servizio, ne è la triste conferma. Il DPR 74/13 art. 7, la Legge che regola la manutenzione degli impianti termici, è chiara e non lascia adito a dubbi interpretativi. Seguirla ed ascoltare i consigli del tuo manutentore di fiducia ti mette al riparo da situazioni di pericolo facendoti dormire sonni tranquilli.